L'ultimo saluto
Ieri ho accompagnato due nipoti ad onorare le ultime volontà del loro zio, attraversando mezza italia.
Lo zio, di 94 anni di età, vedovo da tempo e senza figli, figli che potessero prendersi cura di lui. E lo hanno fatto loro per anni. Con amore e con grande pazienza.
Se ne è andato, in silenzio, dolcemente ed in punta di piedi il 1° aprile. Sembrava quasi uno scherzo, compiuto prima che lo andassero a trovare nel luogo in cui veniva seguito e curato giorno e notte, perché non più autosufficiente. Un piccolo scherzo di cui parlerò più avanti.
Prima, è giusto sapere che era un grande viaggiatore. Ha viaggiato tanto, nella sua vita, e sempre principalmente per mare.
L’aereo non lo stuzzicava neanche un po’: è quasi sempre arrivato dappertutto via mare per poi proseguire con le normali vie di terra a piedi, in auto, in treno e con quello che era disponibile, purché non fosse un aereo.
Gli piacevano l’aria ed il vento, ma con i piedi a terra o con sotto il ponte di una nave.
Ha lavorato tanto, anche per pagarsi i viaggi da lui tanto amati e, nella sua qualità di sarto da uomo, ha vestito numerose persone, che giungevano nel suo laboratorio anche da lontano, da altre nazioni, per farsi confezionare gli abiti su misura da lui, piccolo uomo dalle abili mani e dal buon gusto innato.
Innato, sì, ma anche sviluppato dagli insegnamenti e dall’esperienza di lungo corso di tutta una vita. Aveva iniziato a “frequentare bottega”, come spesso accadeva in altri tempi e in altri luoghi, all’età di 9 anni, per imparare un mestiere.
Prima della nascita, come si dice spesso in questi casi, era ancora impegnato in qualche altra coda quando distribuirono ai prossimi nascituri la qualità dell’altezza: gli rimase una taglia piccola e minuta, che divenne quindi la sua.
Vestì anche grandi uomini, grandi anche in altezza e lì sì, “ci voleva la scaletta”, diceva, per prendere adeguatamente le misure.
Ma non si sentiva certo per questo inferiore agli altri, era solo “miniaturizzato”, per usare un termine moderno o, come diceva lui: “il buon vino sta nella botte piccola!”
Dicevo all’inizio che sembrava avesse pianificato uno scherzo per le sue nipoti. In effetti un piccolo “colpo di teatro” lo aveva preparato, il birbone: aveva sempre detto che gli sarebbe piaciuto fare ancora un viaggio per mare, ma questa volta accompagnato dalle sue nipoti, per condividere con loro uno di quei momenti, a lui sempre piaciuti tanto. Ma non ce n’era mai stata l’occasione, per varie ragioni.
La sorpresa l’ha quindi preparata per il gran finale: all’apertura delle sue disposizioni testamentarie si è saputo che desiderasse che le sue ceneri venissero disperse in mare, ma non in un mare qualsiasi, bensì in quel mare da lui percorso così tante volte tornando a casa con la nave, rimirando quelle coste con il viso accarezzato dalla brezza, lì sempre presente.
E così è stato. Non era scritto nel documento, ma loro lo hanno capito lo stesso, ma non subito. Sarebbe riuscito così a fare ancora un viaggio, il suo ultimo viaggio in mare portato da una barca e accompagnato dalle sue nipoti, proprio lì, di fronte a quella costa tanto amata e che già sapeva di ritorno a casa.
Lo hanno capito lì, in quel momento, le sue nipoti, mentre insieme spargevano le sue ceneri in mare, a bordo di quella barca che aveva accompagnato tutti in quel punto lontano dalla costa, tanto da poterla abbracciare con lo sguardo.
É stato tutto molto semplice e dolce: i barcaioli gentili e compresi nel ruolo, le nipoti che disperdevano gentilmente le sue ceneri, la brezza leggera e consolatoria, il mare che cullava la barca e pronto ad accogliere il suo ospite insieme al suo fiore preferito, come un bacio lasciato alle onde per lui.
E socchiudere appena gli occhi e vederne lo spirito con lo “sguardo interiore” lì, con il sorriso intervallato da risatine, soddisfatto per quanto era riuscito ancora a realizzare, e grato per essere stato onorato sino all’ultimo.
Tutti sono tornati a casa sereni, nonostante i tanti chilometri percorsi in un’unica giornata, lieti di avere esaudito il suo ultimo desiderio.
Qualcuno si è lasciato sfuggire che al momento dello spargimento delle ceneri gli era sembrato di averlo lì tra noi, sorridente e soddisfatto, così come era apparso a me.
Anche gli altri hanno confermato tale impressione, lieti che qualcuno tra noi avesse rotto il ghiaccio su tale argomento e ancora di più lieti di potere confermare per primi a se stessi tale sensazione e percezione: non stavano diventando matti e, al più e con senso dell’umorismo, non sarebbero stati soli.
Addio piccolo grande uomo. Addio, vecchio birbone! Buone nuove avventure ti attendono, ne sono sicuro.
Foto della barca di Austin Neill on Unsplash